RECENSIONE: Mugello Sottosopra, tute arancioni nei cantieri delle grandi opere - Simona Baldanzi

Simona Baldanzi
Mugello Sottosopra, tute arancioni nei cantieri delle grandi opere
Ediesse, carta bianca
pag. 275, euro 10


La forza di questo libro è nel linguaggio che l'autrice usa, senza dubbio. Il che, trattando di un argomento così ampio, delicato e controverso, può suonare come una considerazione superficiale e invece non lo è affatto. Simona Baldanzi indaga una delle pagine più tristi e deprimenti del nostro presente, dell'oggi, quello dei cantieri delle grandi opere. Di quello che accade tutti i giorni in un territorio, il Mugello (casa sua), dove abietti speculatori in combutta con lo stato deturpano un territorio dalle rare bellezze, avvelenando le sorgenti d'acqua, squassando gli equilibri geologici dell'Appennino, stravolgendo le comunità locali e ammazzando i lavoratori con l'annullamento, l'invisibilità, la ghettizzazione e la deportazione dalle terre natie. Di queste Tute Arancioni, dei Minatori, l'autrice ci fa scoprire un mondo che non si conosce e che resta nascosto nella segregazione dei campi base, dove il lavoro si assomma al lavoro e il tempo libero è lavoro tutt'intorno. La sensibilità del suo scrivere è fondamentale per accompagnare il lettore e la lettrice in un viaggio contorto e articolato, pieno di umanità e di contraddizioni da far accapponare la pelle, elementi che solo un occhio attento e una penna scaltra possono cogliere e far convivere. Quando le Tute Arancioni raccontano le loro esperienze, quando i Minatori ci accompagnano nelle gallerie, la magia sta nel vedersele davanti e nel percepire la loro passione e la loro granitica dignità; nel riscoprire in queste testimonianze le figure eroiche che sono la storia di questo paese e nella memoria del loro esempio, il valore più alto. Questo libro, oltre a essere uno spaccato narrativo che racconta con fare egregio il conflitto quotidiano di migliaia di lavoratori, lavoratrici e cittadini, è un saggio di sociologia politica puntuale, su quel meccanismo controverso e occulto che è l'universo (così attuale) delle grandi opere in Italia.

Cristian Giodice

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